La raccomandata più costosa

Quest'anno ho lavorato in tre aziende diverse. Ho lavorato nell'azienda "A" fino all'otto febbraio, giorno in cui l'azienda "B" ha affittato il ramo d'azienda da "A". L'azienda "A" si è dimenticata di pagarmi lo stipendio dal primo gennaio all'otto febbraio. Dal giorno otto febbraio sono quindi diventato dipendente dell'azienda "B" fino al trentuno marzo quando ho deciso di cambiare settore e mansione. L'azienda "B" ha regolarmente pagato gli stipendi. Ora sono felicemente impiegato nell'azienda "C".

L'azienda "A" rimane con molti debiti da saldare e in luglio vende tutto all'azienda "B". In mezzo ci si mettono i tribunali, gli avvocati, i commissari... un casino in cui non voglio entrare.

Mi arriva una raccomandata che mi invita a certificare il mio credito verso l'azienda "A". La certificazione va fatta tramite posta certificata, va indicato il credito lordo, gli interessi, ... tutte cose che non conosco e che francamente non voglio conoscere.

Vado a cercare le risposte da un sindacato; non metto il nome di quattro lettere e non metto nemmeno il simbolo di colore rosso: non voglio far pubblicità gratuita ai sindacati. Chiedo al sindacalitsta cosa devo fare: chiedo come recuperare i miei soldi. La risposta è in un piccolo foglietto giallo. Sopra c'è scritto "50 euro" da pagare per andare avanti. Col sorriso sulle labbra l'impiegato aggiunge anche: "ti ho pure fatto lo sconto!".

Mezz'ora per fare le fotocopie della mia carta d'identità e delle mie buste paga insolute per inviarle via raccomandata ai commissari gestori dei debiti dell'azienda "A". Nella stessa giornata il simpatico sindacalista ha "aiutato" altri tre miei ex colleghi: 200 euro incassati in due ore per fare delle fotocopie... se lo sapessero gli stagisti e i co.co.co. co.co.pro. costretti a farle gratis con buona pace dei sindacati!

Secondo il sindacalista esperto, dice lui, in recupero crediti dovrò aspettare anni per rivedere i miei soldi. Bisogna avere pazienza, dice lui.

Poi sento girare una voce: una ex dipendente delle aziende "A" e poi "B" ha mandato una raccomandata all'azienda "B" citando l'articolo 2112 del codice civile ("Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda") e ha ottenuto il pagamento degli stipendenti arretrati. Chiamo il sindacalista che nega assolutamente che esista un articolo simile nel nostro codice civile altrimenti, dice lui, sarebbe troppo facile ottenere gli stipendi arrettati. Dopo averne verificato l'esistenza dice che secondo lui non è possibile che venga considerato valido e quasi rifiuta la mia richiesta di mandare una raccondata all'azienda "B" chiedendole di pagarmi gli stipendi arretrati. Gli ricordo che gli ho dato 50 euro e quindi accetta di spedire la raccomandata anche se continua a sostenere che è tempo sprecato.

Venerdì scorso i soldi degli stipendi arretrati sono arrivati sul mio contocorrente. Caro sindacalista ignorante, sicuro di esserti meritato i 50 euro?

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