Giro pizza?

Il Giro pizza è stata la sfida di martedì scorso, in trasferta di lavoro, a Verona.

Io e Riccardo entriamo in un'osteria pizzeria nei pressi del centro storico della città con l'Arena. Il cameriere ci porta quasi in fondo alla sala ma poi un dubbio lo sconvolge: "siete qua per il giro pizza?" chiede. Noi non sapendo di cosa stia parlando rispondiamo con un generico "può essere". Ci fa tornare indietro e ci mette a sedere vicino alla cucina.

Al momento di ordinare chiediamo cosa sia il Giro pizza: paghi 10 euro bevande escluse e puoi mangiare tutta la pizza che vuoi. Bene, allora che Giro pizza sia.

Arriva la prima pizza per due: una bestia di sessanta centimetri di diametro, di gusti misti e veramente buona. In un attimo scompare. Il cameriere torna e ci chiede se vogliamo continuare il giro. "Certamente, altrimenti dov'è il vantaggio?" rispondiamo noi. "Attenzione", ci avverte lui, "se non finite la pizza, dovete pagarla oltre ai 10 euro". Ok, andiamo avanti, altra pizza per due. Sempre molto buona ma cavolo è sempre più fatica mandarla giù. Nel frattempo noto che i camerieri continuano a girare avanti e indietro osservando il nostro tavolo: vogliono assicurarsi che non nascondiamo la pizza sotto al tavolo o da qualche altra parte! Ora capisco perché non ci ha messo a fondo sala in una posizione nascosta.
Ad un certo punto, oltre ad osservare con attenzione il tavolo, inziano ad incoraggiarci alla veronese*: "Se non la finite la dovete pagare!". Ok, ormai è diventata una sfida tra noi e loro. La cena ci verrà rimborsata quindi non è un problema di soldi. E' un problema di orgoglio: romagnoli contro veronesi.

Riusciamo incredibilmente a finire la pizza: Riccardo sta lentamente esplodendo e si lamenta di aver praticamente annullato il regime di dieta che teneva da alcuni mesi. Alla fine cameriere ci porta il caffé e ci offre il digestivo per concludere la serata. Veramente una bella mangiata.

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* volto inflessibile e senza una briciola di sorriso.

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