A lavorare!

Altro giro di lauree alla Seconda Facoltà di Ingegneria di Cesena e anche in questo caso era coinvolta almeno una persona che conosco. Giornata di ferie dal lavoro per andare ad assistere alle lauree. Vedo solo una discussione alle 9:40: dentro l'aula da 200 posti ci siamo solo io, sette professori, il candidato, sua mamma, sua cugina e la fidanzata. Situazione veramente strana: si contavano i colpi dell'applauso finale. E' colpa del numero elevato di laureandi, quattordici, che costringe i primi in lista ad attendere quattro ore prima della proclamazione. Che palle. Io me ne vado, torno per la proclamazione alle 13:40.

Ora l'aula, quella al piano terra, è piena di gente, come il primo giorno di università.
Io mi siedo nella penultima fila di sedie, come il primo giorno di università.
Vicino a me c'è Morra, come il primo giorno di università.
Non vedo e non sento niente di quello che dice il professore, come il primo giorno di università.
Sento "Classi di resto modulo n", no, scherzo, non è la prima lezione di Geometria. Non è il primo giorno di università.

Sento il voto che mi interessa, "104" seguito da un grido: "a lavorare!". Non ha tutti i torti.
Gli altri voti? Quasi tutti 110 con lode, una decina su quattordici, non è l'università di una volta.

Mettere a norma un motocoltivatore diesel

Dopo aver tentato di spiegare come tentare di mettere a norma un motocoltivatore a benzina, provo a spiegare come fare la stessa per un motocoltivatore diesel. L'intento di questi due articoli è dimostrare che è possibile accontentare gli ispettori ASL (ex USL*) spendendo il meno possibile, cercando di non alimentare le speculazioni di officine e rivenditori che arrivano a chiedere almeno 550 euro + iva per la messa a norma di un motocoltivatore.


Protezione del silenziatore
Abbiamo realizzato la protezione del silenziatore tramite della sottile lamiera forata. Un metro quadrato di tale lamiera è costato 17 euro. Ne abbiamo acquistata così tanta per realizzare protezioni simili anche sui trattori.




Protezione della puleggia di avviamento

La realizzazione del copri-puleggia è stata praticamente identica a quella del motocoltivatore a benzina: sono cambiate solo le dimensioni. Anche in questo caso è presente mezzo silent-block per ridurre le vibrazioni e una molla che mantiene il coperchio aperto o chiuso. E' stato realizzato con dei profilati di acciaio inox trovati in demolizione quindi non è necessario verniciarlo.


Manopola con comando di spegnimento automatico

Alla ingiusta cifra di 17 euro + iva è stata acquistata la manopola rossa visibile nelle due foto sottostanti. Tale manopola agisce, tramite un cavo d'acciaio, sul comando si spegnimento posizionato sul motore (ultima foto): una stupidata molto costosa.

Sul motore bisogna quindi costruire un supporto per la guaina o per il filo d'acciaio e montare una molla che mantenga la levetta in posizione di spegnimento (ultima foto).



Durante l'avviamento la leva rossa deve rimanere chiusa e la leva della frizione deve essere tirata. Per questo motivo abbiamo pensato di applicare una seconda levetta per bloccare quella principale ogni volta che viene azionata: stesso principio delle pinze "grip". Quando la leva della frizione è premuta al massimo va a bloccare, grazie ad uno speroncino, la leva rossa in modo da evitare lo spegnimento del motocoltivatore durante l'avviamento.


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* tra un po' di anni la chiameranno ESL, poi ISL ed infine OSL?

Affarone!

499€ per tutti e solo 549€ per i possessori della MarcoPolo Card. Per fortuna non ce l'ho.



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Grazie a Zamana per la segnalazione.

Mettere a norma un motocoltivatore a benzina

Il Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile 2008 ha tentato di definire, in modo non chiaro, come rendere sicuro il posto di lavoro. In particolare ribadito l'obbligatorietà dei sistemi di antiribaltamento sui trattori e di altri sistemi fondamentali per la sicurezza dell'utente. Gli effetti di questo decreto sono sono stati devastanti: in Emilia Romagna (e per conoscenza in Trentino Alto Adige) sono iniziate le ronde di operatori ASL. Vengono eseguite ispezioni su ogni macchina agricola (compresi motocoltivatori e macchine d'epoca) di ogni azienda agricola (comprese quelle formate dal solo titolare eventualmente in pensione). La prevedibile conseguenza è stato l'appioppamento di multe ad ogni azienda agricola visto che buona parte dei mezzi agricoli non è norma con un decreto legislativo di un anno fa.
Ci si vede quindi costretti ad adeguare tutti i mezzi agricoli a qualche normativa non ben specificata (il decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008 non specifica come devono essere fatte le protezioni) col scopo di evitare le stupide multe dell'ASL.

Mio padre, possedendo un motocoltivatore a benzina degli anni 80, si è visto costretto ad aggiornarlo dal punto di vista della sicurezza cercando di spendere il meno possibile.


Protezione del tubo di scarico

Per proteggere dalle scottature lo sprovveduto che vuole toccare il silenziatore è stato inserito un tubo in acciaio inox che copre completamente il tubo di scappamento.


Protezione della puleggia di avviamento

Poiché l'avviamento è ancora effettuato a strappo, non è possibile coprire in modo fisso la puleggia anteriore. Bisogna costruire un coperchio apribile al momento dell'avviamento a strappo del motore.
Con dei profilati ad "L" è stata realizzata una sorta di scatola che nasconde la puleggia lasciando comunque un minimo di spazio per garantire il passaggio dell'aria del sistema di raffreddamento. Il coperchio creato si appoggia al motore attraverso mezzo silent-block di gomma in modo da ridurre le vibrazioni ed è fissato nella parte bassa del motore sugli appositi fori nel basamento. Il coperchio è mantenuto nelle due posizioni (aperto e chiuso) da una piccola molla. Inutile spiegare troppo, meglio guardare le foto.



Manopola con comando di spegnimento automatico

L'ultimo accessorio per la sicurezza riguarda il sistema di spegnimento del motore in caso il guidatore tolga la mano dal manubrio (è evidente che questo sistema va annullato durante il comune utilizzo del motocoltivatore: il motocoltivatore deve essere guidato anche con una sola mano per non calpestare dove si è appena fresato...).


Alla spaventosa cifra di 17 euro + iva è stato acquistato questo interruttore (altro non è che un interruttore elettrico) da montare sulla manico sinistro del motocoltivatore. All'interruttore va collegato un cavo preso dal sistema di alimentazione delle puntine.
Con la leva rossa alta, l'interruttore è chiuso verso massa, le puntine si disalimentano, la cancella non fa scintilla e il motore si spegne. Con la leva a filo manopola l'interruttore è aperto e il motocoltivatore rimane acceso.
Faccio notare che sistema prevede anche un sistema per bloccare la leva della frizione durante la fase di accensione: per fare questo è necessario modificare la leva della frizione aggiungendo un gancetto che si va ad incastrare nella leva dell'interruttore.

Nella foto è già presente l'ovvio tubicino di camera d'aria da bicicletta avvolto attorno alla manopola che consente di bloccare il sistema di spegnimento dando la possibilità di mantenere acceso il motore anche staccando la mano dal manubrio. Inoltre il sistema è pure molto scomodo per le mano e probabilmente, senza la camera d'aria, causerà infiammazioni del tunnel carpale a chiunque utilizzi il motocoltivatore.

Recuperare una troncatrice

Un paio di anni fa trovammo una troncatrice non funzionante (all'apparenza sembrava solo un problema elettrico) da un demolitore e con una trentina di euro la portammo a casa insieme a tre dischi. Dopo aver ripristinato i problemi elettrici del motore (cablaggio errato) un'altra amara sorpresa ci aspettava: la ruota dentata in ottone (o bronzo?) del riduttore aveva perso tre denti.



Dopo vani tentativi alla ricerca del ricambio, ci siamo rivolti a professionisti della saldatura per cercare di ricostruirlo: purtroppo nessuno è riuscito ad attaccarci del materiale.

A questo punto siamo stati costretti a pensare di sostituire tutto il riduttore con un nuovo riduttore 30 a 1 e relativo motore asincrono a 1500rpm. Ovviamente si è partiti da un motore asincrono trifase da 1100W, recuperato da una demolizione, alimentato monofase utilizzando un condensatore da 50µF per la simulazione della seconda fase. È stato necessario costruire un nuovo supporto per il riduttore, per il motore e per la copertura del disco.
Sul nuovo motore non c'era modo di collegare (almeno per noi che non siamo dotati di tornio) la pompetta per l'olio di lubrificazione del disco. Abbiamo allora ripiegato sulla pompetta dell'acqua di una macchinetta del caffè che ovviamente non usa il moto del motore per funzionare.


Fare assistenza con CrossLoop

Uno dei miei pallini è sempre stato la possibilità di accedere ad un computer da un altro computer. Recentemente, per motivi di lavoro, sono venuto a conoscenza di una categoria di applicazioni che consentono di prestare assistenza ad altre persone nel mondo comandando direttamente il loro pc in condivisione di desktop. Una figata.

Al lavoro utilizziamo Teamviewer, un ottimo programma dotato di due sole pecche: si paga e non funziona su sistemi Linux. Queste sue caratteristice mi hanno portato alla ricerca di altri programmi equivalenti.

CrossLoop non funziona su Linux ma almeno è gratuito. Dopo averlo scaricato ed installato, si presenta con una piccola finestrella che cambia in base all'utilizzo che se ne deve fare: fornire o ricevere assistenza.

Ecco un'immagini che dovrebbe chiarire come funziona il giochino:

Ieri ho testato il funzionamento dell'applicazione collegandomi ad un amico palermitano che mi aveva fornito il codice di accesso attraverso MSN. L'applicazione sembra funzionare molto bene e il desktop remoto sembrava molto fluido.
Ho poi provato a collegarmi dal mio notebook al mio pc fisso e ci sono riuscito senza problemi. Non sono riuscito a fare il contrario, probabilmente a causa delle scarsezza di risorse hardware a disposizione del mio pc fisso.

Il programma si avvia anche su Ubuntu utilizzando Wine ma al momento non sono riuscito a comunicare con altri computer.