Colori vivaci

Come preannunciato dai due articoli precedenti, qualcosa stava cambiando nel mio trattorino Valpadana: ci siamo finalmente decisi a verniciarlo per restituirgli un po' di vivacità cromatica.

Per prima cosa è necessario smontare completamente il trattore separando le parti in funzione della loro mobilità e del colore che dovranno assumere. Ogni parte va poi lavata accuratamente con l'idropulitrice in modo da scrostare tutto lo sporco e i pezzi di vernice che rischiano di staccarsi. Infine, vanno coperte con pezzi di giornali e nastro adesivo le parti da non verniciare come tutti i pommelli, gli pneumatici, le gomme idrauliche e gli steli dei pistoni idraulici.


A questo punto è possibile passare alla verniciatura avendo cura di raggiungere tutte le parti evitando di far gocciolare la vernice. Al termine delle due mani di verniciatura è necessario proteggere l'oggetto dalla nebbia e dalla rugiada portandolo al coperto o costruendogli un riparo. Nel mio caso, vista l'impossibilità di portarlo all'interno ho costruito una piccola serra con sei archi incrociati e un pezzo di nylon fissato agli archi.


Se si utilizza uno smalto sintetico a rapida essiccazione è possibile già dopo poche ore eliminare le coperture alle parti da non verniciare ed iniziare a montare gli accessori come il contagiri recuperato da un trattore Belarus (notare i caratteri cirillici) e tutti gli altri interruttori del cruscotto.¹ La spia della pressione dell'olio è invece l'indicatore direzionale della Fiat 500.


Le parti in lamiera che formano la carrozzeria vanno prima stuccate in modo da renderle lisce e nascondere le ammaccature e poi verniciate con il colore adeguato.


Dopo aver rimontato tutto ecco il risultato finale:




La storia di quel trattore è molto lunga... provo a sintetizzarla di molto.

Il trattore è stato acquistato il 25 agosto 2005 ed oggi, 24 febbraio 2008 lo possiamo considerare quasi finito.² Quando è stato acquistato (1650€) faceva quasi ridere tanto era scassato. Il trattore è stato smontato in ogni sua parte a più riprese. Tra una riparazione e l'altra serviva nei campi e quindi era da montare per poi essere nuovamente smontato poche settimane dopo.

Il primo intervento ha interessato la frizione usurata (35€) e poi il cambio che aveva un ingranaggio usurato (96€) e qualche cuscinetto sballato oltre ad uno totalmente mancante!
Anche parte della scatola del cambio era rotta: nella parte posteriore i supporti delle aste del sollevatore era spezzati e alcuni fori passanti nel cambio erano stati chiusi con dei tappi di sughero! È stato quindi necessario creare una struttura che fasciasse la parte posteriore del trattore in modo da sostenere le aste del sollevatore e nel contempo fornire un aggancio per utilizzare il gancio traino di altri trattori.

L'impianto idraulico faceva vergogna con due pompe non funzionanti sostituite da altre pompe appena funzionanti recuperate chissà da dove (viva il risparmio), con le gomme idrauliche crepate e le tenute (15€) dei pistoni di sterzo che sembravano le cascate delle Marmore.

In parallelo alle riparazioni meccaniche proseguivano anche le modifiche e le migliorie come l'introduzione di un nuovo leveraggio per il gas in modo da renderlo più comodo e l'introduzione del distributore idraulico in modo da poter collegare un pistone idraulico da utilizzare come terzo punto.

Poi alla fine è venuta la verniciatura (100€ tra stucco e vernice) con lo scopo di renderlo più presentabile.

Tutte gli articoli che ho dedicato al Valpadana 4RM-450L sono visibili qui, mentre tutte le foto di questi due anni e mezzo sono visibili qui.


_______________________________
¹ Il contagiri ha solo lo scopo di tappabuchi (un po' come Giancarlo Magalli) infatti non funziona perché non c'è il collegamento al motore.
² I nostri trattori non sono mai completi perché si può sempre migliorare.

0 commenti:

Posta un commento